Misurazione della glicemia: perché è importante, quando e come farla
Indispensabile per il pubblico diabetico, ma utile anche a esercizio preventivo, la misurazione della glicemia con reflettometro, consente di tenere sotto controllo i livelli di zucchero nel sangue.
Utile a prevenzione, per la scoperta di ipo o iperglicemie latenti e asintomatiche, tanto quanto passaggio imprescindibile della naturale e giornaliera cura al diabete, la misurazione della glicemia consente la tenuta sotto controllo dei livelli di zucchero nel sangue. Ecco come e quando si esegue, quale strumento utilizzare.
Cos’è la glicemia e perché è importante il suo autocontrollo
Si defininisce, in medicina, glicemia, il livello di glucosio, quindi di zuccheri, presente nel sangue. Esso dovrebbe mantenersi stabile entro alcuni specifici valori, per non incorrere in diagnosi di ipoglicemia - quando il tasso di glucosio sanguigno è insufficiente - oppure iperglicemia, quando quest’ultimo è in genere troppo elevato, dando adito all’apparizione di diabete. I corretti valori glicemici misurati a digiuno si dovrebbero pertanto attestare, in condizione normale, intorno ai 60-75 mg/dl. Se misurati dopo pranzo, salgono fisiologicamente sui 130-150 mg/dl. La misurazione della glicemia è quindi un importante passaggio che consente la valutazione diretta dei valori di zucchero nel sangue, per la diagnosi precoce di diabete e per il conseguente controllo dell’andamento della malattia, visto che nei pazienti diabetici consente di ottimizzare al meglio la terapia insulinica, stabilendo sempre i livelli di zucchero nel sangue da mantenere, raggiungere e non oltrepassare.
Quando e come misurare la glicemia
La misurazione della glicemia può avvenire tramite prelievo sanguigno, ma anche con l’autocontrollo domestico dato dall’utilizzo di appositi misuratori di glicemia, detti anche reflettometri o glucometri, oggi facilmente ritrovabili sul mercato. Di cosa si tratta? Di un apposito strumento digitale, semplice e intuitivo, dotato di piccolo ago estraibile o penna pungidito, che preleva dal polpastrello di una mano, una goccia di sangue capillare indicativa della misurazione. Essa va infatti inserita in un’apposita striscia reattiva, presente nello strumento stesso, che assorbe il sangue, restituendo, tramite apposita reazione chimica enzimatica, i valori di glucosio al momento presenti. Automonitoraggio dei livelli glicemici che è raccomandato solitamente tre o quattro volte al giorno, in base allo schema prescritto dal proprio medico curante. In genere una misurazione è eseguita al mattino, a digiuno, mentre le successive tre, due ore dopo ogni pasto.
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